Attrezzature

LE ATTREZZATURE PER L’ESCURSIONISMO

In montagna, equipaggiamento e sicurezza vanno sicuramente  a braccetto.
E’ chiaro che la sicurezza in montagna dipende innanzitutto dal buon senso, dalla preparazione fisica, tecnica e mentale e dalla capacità di saper riconoscere i propri limiti, ma è altrettanto vero che un’attrezzatura adeguata ci permette di muoverci con maggiore sicurezza ed operare al meglio rispetto a un equipaggiamento inadeguato.

SCARPE
Dopo il cervello, la scarpa è l’elemento più importante dell’escursionista!

La calzatura da trekking deve essere scelta con cura ed avere una suola flessibile e artigliata . La misura giusta è molto importante; non troppo larga perché il piede deve poter “sentire” il terreno, ma neanche troppo stretta per evitare così la formazione di vesciche. Basse e morbide con suole artigliate per le passeggiate estive di fondo valle, alte e rinforzate sui fianchi per escursioni, su ghiaioni. Anche il tipo di materiale della suola merita una attenta valutazione in fase di acquisto. Le scarpe sbagliate e non idonee al tipo di attività sono causa di cadute e slogature.

ATTENZIONE:

Si consiglia sempre di allacciare le calzature con doppio nodo!  Una calzatura slacciata può essere causa di gravi problemi di sicurezza.

Da non sottovalutare l’importanza delle CALZE:

da qualche anno sono in commercio calze «tecniche» in fibra sintetica con rinforzi su tallone, dita e plantare interno del piede e senza cuciture. Sono ormai un’ottima alternativa alle classiche calze di lana, che comunque se a maglia fine sono ancora valide.

ZAINO: 

Il più importante compagno di viaggio per l’escursionista è lo zaino, proprio come gli scarponi, deve essere scelto con cura, pensando innanzitutto a quale utilizzo se ne farà. Il poter trasportare carichi è da sempre stata un’esigenza, i primi zaini furono realizzati con materiali rigidi, come il legno, gli spallacci erano delle semplici funi, poi venne usata le pelle animale, la stoffa, gli spallacci furono integrati con cinghie all’altezza del petto e della vita, fino ad arrivare ai nostri giorni, con zaini realizzati con materiali specifici, leggeri e resistenti.

IL VOLUME DELLO ZAINO

Cioè la capienza di uno zaino si misura in litri, si passa dai micro-zaini da corsa di 10/12 litri ai giganti da carico che possono superare i 100 litri.

Non vi sono regole precise ma possiamo dire che:

– per escursioni facili andrà bene uno zaino di 25/35 litri,

– per escursioni giornaliere 35/50 litri,

– per trekking 60/80 litri.

IL PESO 

Rappresenta un’altra caratteristica fondamentale.

Più pesante sarà la struttura a vuoto dello zaino, generalmente sarà migliore la sua ergonomia, ma minore sarà il peso del materiale che potremo metterci dentro. Più spartano sarà il nostro zaino, meno peso e quindi meno fatica faremo a tenerlo sulle spalle specialmente a metà carico. Gli zaini di grande capienza devono essere comunque robusti ed essenziali. Importante, al fine di salvaguardare la schiena, è il dorso dello zaino. Quest’ultimo deve creare una zona libera tra corpo e zaino per permettere la massima areazione. Gli spallacci devono essere regolabili e morbidi, i materiali traspiranti e di rapida asciugatura sono qualità essenziali. Per la stabilizzazione del carico importanti sia il laccio all’altezza del petto che la fascia in vita. Utili le cinghie o i lacci per fissare i bastoncini, come le cerniere che consentono di accedere direttamente alla parte bassa dello zaino senza dover svuotare tutto il carico. Importante la tasca che contiene il copri zaino per rendere lo zaino impermeabile all’acqua. Regolare lo zaino ed indossarlo correttamente è alla base del riuscire a tenerlo sulla schiena per una giornata intera. Una buona regolazione porta a scaricare il peso sulle gambe, che sono molto più forti della schiena e delle spalle, attraverso le anche e la fascia lombare, creando un punto di baricentro basso che ci permette di non perdere l’equilibrio e di poterci muovere su qualunque tipo di sentiero. L’obbiettivo di un buon bilanciamento è arrivare ad avere una corretta ripartizione con: il 70% del peso dello zaino sulle anche ed il 30% del peso sulle spalle.

Come per gli scarponi, al momento dell’acquisto, lo zaino va indossato e provato e riprovato, a pieno carico, non esiste il modello giusto ma ci deve andare bene

Il carico va sempre e solo compattato all’interno, e niente deve penzolare al di fuori di esso. Gli scomparti devono essere pochi e ben organizzati, gli zaini più capienti prevedono una grande tasca superiore, ideale per mettere la giacca antipioggia, sempre a portata di mano e separata dal resto se bagnata. Alcuni zaini da escursionismo hanno grandi e comode tasche laterali dove riporre cose di veloce accesso. Indispensabili come già detto le fettucce esterne per il fissaggio dei bastoncini. Gli zaini da alpinismo in genere sono più snelli e sviluppati verso l’alto; non hanno tasche laterali ma fettucce per fissare la picozza e una rete elastica per trasportare il casco o i ramponi.

Fra le tante cose che debbono prendere posto nello zaino una è indispensabile:

Il kit di primo soccorso. Il fatto di trovarsi lungo un sentiero, in un bosco, comunque lontani da un centro abitato è una ragione più che sufficiente per avere con noi una busta con il necessario per un primo intervento di soccorso.

I BASTONCINI:               

Considerati superflui e ingombranti da qualcuno o utilissimi e irrinunciabili da molti altri, i bastoncini sono ormai diventati parte integrante nella attrezzatura di ogni escursionista. Permettono il miglioramento dell’equilibrio e della postura nella camminata, e nella fase di spinta. Il loro corretto uso ( vedi nordic trail ) permette di alleggerire i carichi gravanti sulla schiena e sulle articolazioni permettendoci di arrivare alla meta meno stanchi. Diventano praticamente indispensabili su terreni scivolosi, specialmente in discesa. In commercio se ne trovano di tanti tipi tutti caratterizzati dalla regolazione telescopica della misura che li rende adattabili alla statura di qualsiasi persona e per qualsiasi terreno.

I RAMPONCINI: 

In questi ultimi anni si è diffuso in ambito escursionistico l’uso dei ramponcini. Leggeri, economici, facili da indossare e da riporre nello zaino, costituiscono indubbiamente una importante fonte di sicurezza quando per forza di cose anche sui  nostri itinerari ci capita di dover oltrepassare qualche piccolo tratto ghiacciato. Sono costituiti da una parte elastica colorata che ne identifica la taglia e serve per fissarli saldamente alla calzatura, e da un insieme di catenelle e punte in acciaio che servono a fare presa sulle superfici scivolose.

OCCHIALI:

Gli occhiali da sole, meglio se specificamente prodotti e certificati per l’attività in montagna, costituiscono una parte fondamentale degli attrezzi da portarsi sempre nello zaino. La protezione degli occhi, è fondamentale, sia che si pratichi l’escursionismo senza neve o su nevaio.

Attenzione:

All’atto dell’acquisto assicurarsi che le lenti siano certificate, e UV400 vale a dire abbattano al 100% le radiazioni ultraviolette che sono quelle più nocive. Inoltre l’occhiale deve essere fasciante e coprire gli interspazi laterali per evitare che i riverberi sulla superficie Interna della lente possano creare danni alla vista.

LAMPADA FRONTALE:

Quando si effettuano escursioni lunghe e impegnative , capita di iniziare il cammino ancora al buio, e qui il frontalino diventa lo strumento indispensabile per potersi muovere agevolmente e con le mani libere. Uno strumento che dovrebbe trovare comunque posto nello zaino, anche quando non si prevedono partenze o rientri al buio: un imprevisto può sempre capitare e la disponibilità di una luce che illumini il sentiero può fare la differenza in termini di sicurezza e ore perse a trovare la strada per il rientro.

Se qualche decina di anni fa si poteva accampare la scusa del peso e dell’ingombro, oggi con la tecnologia LED, le lampade per l’outdoor hanno drasticamente ridotto le proprie dimensioni. Inoltre anche in termini di durata delle batterie i LED,  consentendo un risparmio energetico anche superiore al 90% rispetto alle vecchie lampadine e hanno reso possibili autonomie una volta irraggiungibili.

BORRACCIA:

Sembrava ormai sparita dallo zaino dell’escursionista, sostituita da anonime bottigliette di plastica che poi finivano, inevitabilmente (quando andava tutto bene) nel sacco viola della differenziata. Ma poi  si è prepotentemente ritrovata un angolino nel nostro sacco, da quando una nuova sensibilità ecologica e la voce di « Greta» ci hanno ricordato i danni all’ambiente e ai mari causati dalle plastiche.

Chi meglio di noi escursionisti può capire certe cose !!!

Torniamo ad usare, questa nostra cara amica e invitiamo anche i nostri amici a farlo. Certamente l’ambiente ci ringrazierà.

Corda di sicurezza:

Siamo Escursionisti e quindi la corda per l’arrampicata la lasciamo agli altri. Ci è capitato comunque nel corso degli anni qualche situazione dove un pezzo di cordino e un paio di moschettoni portati casualmente da qualche amico ci hanno permesso di risolvere in sicurezza passaggi un po’ complicati. Quindi, il consiglio è quello di avere nel gruppo qualcuno con circa 10 mt di corda da 9/10 mm e un paio di moschettoni.

ABBIGLIAMENTO:

Va detto che, ormai sono generalmente in uso materiali in fibre sintetiche (PP) che garantiscono una traspirabilità e capacità di espellere automaticamente le micro-cellule del sudore. Sempre utile la classica tecnica di vestirsi «a cipolla», cioè a più strati sia per facilitare la possibilità di toglierne uno per volta, sia per garantirsi una miglior protezione e mobilità.( Ricordiamoci che lo strato d’aria intrappolato tra un capo e l’altro è il migliore isolamento termico.) Per il tronco è necessario avere un maglione o una giacca in micropile, e la cosiddetta « Giacca a vento», leggera o imbottita, a secondo della meta dell’escursione. Come Antipioggia esistono oggi un’infinità di giacche leggere con grandi capacità impermeabili, ma, la classica mantellina (poncho) che può coprire sia l’escursionista che lo zaino non deve mai mancare.

PANTALONI:

Anche per i pantaloni esistono oggi capi tecnici veramente validi, traspiranti, impermeabili, resistenti, e con un taglio e inserti studiati per migliorarne le vestibilità e la facilità di movimenti. Oltre ai capi di abbigliamento già citati, a secondo della stagione e dell’itinerario, non dovrebbero mai mancare, biancheria di ricambio (chiusa in un sacchetto impermeabile), una calda berretta, un cappellino per il sole e un paio di guanti.

 

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